Stipulare un contratto di mutuo bancario per l’acquisto della prima casa comporta necessariamente il pagamento di spese definite “accessorie”, che ricadono per la maggior parte in capo all’acquirente.
In tal caso ed al fine di rendere trasparente l’intera procedura finalizzata alla stipula del contratto di mutuo, l’istituto bancario al quale vi siete rivolti è obbligato a presentarvi un prospetto informativo. Quest’ultimo documento deve elencare, in modo chiaro ed esplicito, tutte le spese accessorie, di origine bancaria e non, che dovrete sostenere nel contrarre un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale.
Le spese accessorie da sostenere si suddividono in spese accessorie ricorrenti, cioè che dovranno essere corrisposte periodicamente, per tutta la durata del contratto di mutuo bancario, e spese accessorie non ricorrenti, cioè da corrispondere unicamente al momento della stipula del contratto di mutuo.
Generalmente, le spese accessorie ricorrenti oltre, ovviamente, alle rate da versare secondo la scadenza che voi avrete concordato, consistono innanzitutto nelle spese di invio degli avvisi di scadenza della rata del mutuo. Tuttavia, non si tratta di una spesa necessaria, in quanto se la modalità di pagamento che avete pattuito è l’addebito automatico sul conto corrente, non sarà necessario per la banca avvisarvi che la rata sta per scadere. In ogni caso, l’istituto bancario sarà tenuto ad inviarvi la quietanza per l’avvenuto pagamento di ogni singola rata versata; di conseguenza vi saranno addebitate le spese per l’invio di
tutte le quietanze nonché le spese per l’invio di tutte le comunicazioni alle quali le banche, per legge, sono tenute.
Le spese accessorie non ricorrenti, invece, consistono, essenzialmente, nelle spese di istruttoria della pratica, che possono variare in base alla procedura interna di ogni banca, ma che di solito non dovrebbero superare l’importo di € 100,00. Alcuni istituti bancari includono nelle spese di istruttoria anche altre voci, quali ad esempio i costi dell’assicurazione per la copertura dai rischi di incendio dell’immobile ipotecato. In tale evenienza, la banca dovrà specificare ogni singola voce ed ogni singola clausola che siete tenuti a conoscere. Le spese di istruttoria, essendo spese assolutamente necessarie alla stipula del mutuo bancario, possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi.
Rientrano nelle spese accessorie non ricorrenti anche le spese del costo della perizia, che la banca avrà incaricato ad un suo tecnico di fiducia per valutare l’abitazione che intendete acquistare. A tal proposito, poiché le spese della perizia possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi, potrete farvi rilasciare una doverosa fattura, che si dovrà presentare in caso di verifica fiscale.
Ulteriori spese da sostenere in occasione dell’acquisto della prima casa sono gli onorari del notaio, che comprendono -il compenso per la redazione dell’atto di compravendita; -il compenso per la redazione del contratto di mutuo bancario; -il compenso per l’attività inerente la trascrizione di entrambi gli atti e l’iscrizione dell’ipoteca accesa sull’immobile presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari e le relative imposte da versare. Tali compensi, ovviamente, non possono essere calcolati e/o determinati in misura
uguale per tutti, in quanto variano anche in relazione al valore dell’abitazione acquistata ed all’ammontare complessivo del mutuo bancario che stipulerete. Anche in questo caso, però, il notaio dovrà rilasciarvi la fattura, relativamente all’intero importo, che potrete detrarre dalla vostra dichiarazione dei redditi.
Infine, altre spese, alle quali potreste andare incontro nello stipulare un contratto di mutuo bancario, riguardano i costi delle assicurazioni che le banche potrebbero chiedere di stipulare. Ad esempio, nell’ipotesi di famiglie con un solo reddito, è possibile che vi chiedano di stipulare un’assicurazione che copra il rischio di premorienza del titolare del contratto di mutuo bancario. Oppure, potrebbero richiedere la stipula di un’assicurazione che copra l’abitazione acquistata dai rischi di incendi e dai rischi accessori. Tuttavia, quet’ultima tipologia di spese non può essere portata in detrazione dalla dichiarazione dei
redditi, neanche quando siano le banche a richiederla espressamente.
 
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